LA PESCA A DICEMBRE
La pesca a dicembre diventa sempre più difficile, anche se, indossando abiti caldi ed una buona cerata, si possono affrontare anche le giornate più fredde e la pioggia più intensa. Certo però non il mare in tempesta! D’altronde per qualche mese sarà così e se vogliamo continuare a praticare il nostro hobby preferito, dobbiamo essere disponibili ad affrontare qualche sacrificio in più.
Secondo noi ne vale ampiamente la pena, perché in questo periodo ci sono buone probabilità di non tornare a casa a mani vuote. Vediamo nel dettaglio le diverse opportunità di pesca che ci offre Dicembre.
Traina col vivo
Nell’immediato sottocosta c’è ancora la possibilità di insidiare qualche leccia e qualche serra. Sono gli ultimi rimasti e nel corso del mese, con l’abbassamento della temperatura dell’acqua del mare anche per via delle piogge più o meno copiose, lasceranno la costa per il mare aperto. Le lecce vanno ricercate nelle ore centrali di una bella giornata soleggiata, con temperature tiepide, meglio se nei giorni precedenti non ha piovuto. Per i serra, invece, le ore migliori sono quelle di poca luce, all’alba e soprattutto al tramonto.
Molto più redditizia, in questo periodo, è la traina col vivo a fondo, sulle secche e sulle zone rocciose, con l’obiettivo di catturare dentici e ricciole. Con l’abbassarsi della temperature dell’acqua, questi pesci iniziano una sorta di migrazione verticale, portandosi su zone di maggiore profondità, dove trovano una temperatura più uniforme, meno soggetta agli sbalzi dovuti alle piogge copiose, dalle correnti e dal rimescolamento causato dal moto ondoso. E’ quindi il caso di affondare di più le nostre esche ed iniziare a battere anche zone più profonde.
Come esca consigliamo il calamaro ma richiede alzatacce dure da affrontare di questi tempi (si pesca con maggior facilità di notte). In alternativa, le seppie, facili da catturare in questo periodo, le ultime aguglie di stagione, i sugarelli ed i pagelli fragolini.
Vertical jigging
Lasciamo perdere le ricciolette che in questo periodo ma non tutti gli anni, si concentrano intorno alla zona rocciosa della secca di Tor Paterno e cerchiamo gli esemplari adulti ed i dentici. Oppure le ultime lampughe di stagione, intorno alle boe (ma quest’anno non ci sono). Insomma, cerchiamo pesci veri, peschiamo con responsabilità e prendiamo le distanze, nei comportamenti, da chi poco rispetta il mare ed il suo ambiente.
Traina con gli artificiali
Sottocosta c’è la concreta possibilità di trovare le spigole, adesso anche di buone dimensioni. Ottime condizioni con venti dai quadranti meridionali, mare increspato o meglio di scaduta dopo una mareggiata.
In foce, invece, è possibile approfittare della presenza degli ultimi serra che a giorni lasceranno la costa per dirigersi verso acque più profonde.
Più al largo, sono presenti ancora le mangianze di palamite, lanzardi, tombarelli, lampughe e alletterati, a terra sono le stelle e le aguglie a cacciare le alicette e gli altri pescetti.
Pescando in altura possiamo ancora trovare grandi lampughe, rari pesci spada, dei quali ricordiamo la misura minima e che è di 140 cm., i tonni di branco (rispettate la legge e rilasciateli), le aguglie imperiali. Certo che trovare le condizioni per uscire di decine di miglia diventa sempre più raro, in questa stagione, meglio forse rassegnarci a pescate più vicine.
Drifting
Catch e release per i tonni rossi (protetti dalla legge) e rari spada e alletterati. Non è un gran periodo per questo tipo di pesca.
Light Drifting
E’ divertente effettuare le ultime uscite mirate alla cattura di palamite, lampughe, tombarelli, lanzardi, sugarelli, e stelle con la tecnica del light drifting. L’uso di un’attrezzatura leggera garantisce combattimenti impegnativi al termine dei quali non è scontato l’esito a nostro favore.
Occhio però che alle volte la scia della pastura, anche se triturata molto finemente, può essere risalita anche dai grossi tonni. Per questo è opportuno, oltre che divertente, praticare una pesca a vista, in modo da essere certi di non allamare un pesce troppo grosso per essere catturato con la nostra attrezzatura. Spesso questa tecnica viene praticata contemporaneamente al drifting pesante, rivolto appunto ai tonni.
Nelle zone di roccia si possono insidiare con successo le occhiate e anche i saraghi e le orate.
Spinning costiero
Con l’inverno è la spigola a farla da padrona. Va insidiata vicinissima alla costa, là dove la risacca forma una bella schiuma, perché è proprio in un palmo d’acqua che la spigola si aggira in cerca delle prede. Le condizioni migliori sono quelle di un mare piuttosto mosso, al limite della praticabilità. Ottimo con venti di scirocco ed anche di libeccio moderato. Pescando da terra in queste situazioni ci zupperemo di sicuro ma ne può valere la pena. Si usano soprattutto artificiali piccoli, recuperati in surplace (minnow, jig, siliconi).
Mentre per le lecce in foce le speranze sono ridotte al lumicino, per i serra c’è qualche possibilità in più. Come sempre in questa pesca sarà decisivo riuscire ad individuare dove staziona un branco, poi… sarà tutto più facile. Si usano soprattutto artificiali di superficie.
Spinning in mare aperto
Le possibilità sono limitate alle occasioni che ci vengono offerte dalle mangianze. Non sono tanto numerose in questo periodo però in giro ci sono ancora le palamite, le lampughe, i lanzardi, quindi tutto è possibile.
Bolentino
Siamo nel pieno della stagione della pesca dei pagelli fragolini. Rispetto al mese precedente, la taglia è cresciuta notevolmente e gli esemplari di 3-400 grammi sono all’ordine del giorno. Di tanto in tanto fa la sua comparsa anche qualche bel pesce di mezzo chilo e oltre. In genere i pesci di taglia maggiore stazionano su fondali più impegnativi ma l’eccezione può sempre esserci.
Sugarelli e tanute non mancheranno all’appello.
Pescando a bolentino può capitare qualche bella sorpresa come la cattura di una bella gallinella, se peschiamo sulla sabbia o di uno scorfano, se peschiamo in una zona caratterizzata dalla presenza di roccia. Se poi dovesse capitare un dentice… tanto meglio!
Altre tecniche
In questa stagione le seppie sono numerose e di buona taglia. E’ possibile catturare anche esemplari da un chilo di peso. Rare sono però le giornate in cui le condizioni del mare diventano ottimali per questa pesca perché le numerose piogge di stagione rendono torbida l’acqua del sottoriva. Conviene pescare la mattina presto ma anche il pomeriggio si possono effettuare catture a ripetizione. Con l’abbassarsi della temperatura del mare questa pesca dovrà essere abbandonata.
La pesca a dicembre è un buon periodo per la pesca dei polpi che proprio in inverno ha la massima resa. Perpescare bene, serve però mare calmo e poco scarroccio (ma non la bonaccia).
Per chi non teme il freddo delle ore notturne è tempo di traina ai calamari.